Balme-Cascate di Ghiaccio
L’esplorazione del frequentatore invernale
L’esplorazione del frequentatore invernale
Balme – In seguito all’affermazione ed alla continua evoluzione della tecnica “piolet-traction” che negli anni ’70 permisero di affrontate i gully scozzesi ed i couloir in quota delle Alpi, all’inizio degli anni ’80 l’attenzione nel mondo dell’alpinismo si rivolse alle cascate. Infatti le vallate alpine ricche di cascate d’acqua, grazie al freddo dell’inverno, diventano un inesauribile terreno d’azione per chi ama cimentarsi su ghiaccio. E’ così che, principalmente, Giancarlo Grassi accompagnato da altri forti colleghi parte all’esplorazione sistematica delle vallate alla ricerca delle cascate. Il risultato è “Il Ghiaccio dell’Ovest. Guida alle cascate di ghiaccio, Piemonte”. Se si presta attenzione alle date delle prime realizzazione degli itinerari si può vedere come vallate, oggigiorno magari più dimenticate, in quell’epoca fossero al centro del mondo alpinistico e più precisamente del cascatismo.
Mentre le vie sulle pareti delle montagne hanno subito drastici cambiamenti in seguito alle variazioni climatiche, le cascate si ripropongono, temperature permettendo, ciclicamente ogni inverno. Ecco quanto esplorato e come venne descritto da Giancarlo Grassi e che ancora oggi si presenta al frequentatore invernale delle nostra valle.
Balme
Pian Della Mussa
Settore A Destra Del Canale Delle Capre
Settore Bastionata Pian Dei Morti
Rifugio Gastaldi