Balme – Rifugio Gastaldi
Cascate di ghiaccio
Cascate di ghiaccio
Prima salita: G.C. Grassi – P. Sobrà 9 aprile 1982
Dislivello: 250 m
Difficoltà: TD-
Esposizione: Nord-est
Quota: 2650 m
Orario: ore 3-5
ACCESSO: Due possibilità a secondo del luogo dove si intende pernottare. 1) Dal Rifugio Città di Ciriè (1850 m) al Pian della Mussa. Se le condizioni del Canalone delle Capre sono buone, risalirne completamente il fondo nevoso fino a Pian Gias. Risalire il ghiacciaietto in lieve pendenza fino a d individuare a sx nelle rocce la Roulotte-Cascata (ore 3). 2) Dal Rifugio B. Gastaldi (2659 m) raggiunto con gli itinerari IXA e IXAA della Guida dei Monti d’Italia Alpi Graie Meridionali (C.A.I. – T.C.I.). Ritornare al colletto dove sorge la costruzione di arrivo della teleferica, scendere per contornarne la barriera delle Rocce delle Vigne. Al di laà di un contrafforte roccioso si perviene sulla morena del Pian Gias; risalendolo si scopre a sx la Cascata-Goulotte in questione (ore 1,30-2).
ITINERARIO: Le Rocce delle Russelle formano una lunga cresta di quasi due chilometri e mezzo che scende dai Denti del Collerin inizialmente in direzione est-sud-est e poi sud-est, a separare il Ghiacciaio della Bessanese a sud dal bacino del Pien Gias a nord. La cascata-couloir salita, si origina da una depressione della suddetta cresta: la Punta Adami (3166 m). Parallela ad un canale nevoso, essa precipita per 250 m di dislivello all’inizio del Pian Gias. L’ascensione si divide in due parti: la cascata iniziale alta 130 m, ed il canalone nevoso superiore. Risalito il cono nevoso dal fondo del Pian Gias, attaccare al centro il primo salto della cascata, alto 40 m (70°-75°) giungere alla base del successivo rigonfiamento (50 m). Superare direttamente il rigonfiamento (65°-70°), quindi con percorso diagonale verso sx raggiungere la sponda rocciosa del couloir (40 m). Portarsi alla base della candela di ghiaccio terminale e salirla prima per una ripida roulotte del fianco sx e poi direttamente (85°). Uno stretto corridoio ghiacciato fra le rocce permette di giungere all’inizio del canalone nevoso superiore (50 m). Seguirlo prevalentemente sul lato dx, uscendo dopo un centinaio di metri (45°) alla depressione 2920 m che comunica con il Ghiaccio della Bessanese.
DISCESA: Attraversare un po’ verso ovest (in direzione della Punta Adami) per trovare il canale nevoso parallelo alla cascata salita. Scendere per esso (45°) piegando verso il fondo a dx, onde evitare il salto di rocce iniziali che fanno da barriera al Pian Gias.
Prima salita: G. Comino – G.C. Grassi – M. Bernardi – A. Soncini 12 gennaio 1980
Dislivello: 600 m
Difficoltà: D/D+
Esposizione: Nord-est
Quota: 2660 m
Orario: ore 5-6
ACCESSO: Raggiungere il Rifugio B. Gastaldi (2659 m) con l’itinerario IXA e successivamente e IXAA della Guida dei Monti d’Italia Alpi Graie Meridionali (C.A.I. – T.C.I.) 5 ore da Balme. Dal rifugio scendere nella conca sottostante detta “Crot del Ciaussinè” e dirigersi a sud-ovest per nevai salendo verso la parete incisa da due couloir. Quello della Punta Rosenkrantz è il primo a dx guardando (ore 0,40).
ITINERARIO: Salire i primi 150 m di facile canalone fino ad una evidente strozzatura alta 30 m. Superarla (60°-70°) e continuare nel canale per altri 200 m su pendii di media inclinazione (40°-45°), fin dove si restringe nuovamente. Superare la strettoia ghiacciata (50°-55°); dopo 50 m il canale si prolunga con una stretta goulotte che si esaurisce negli strapiombi soprastanti. Salire a sx una zona di misto alta 50 m, striata da canalini di ghiaccio (60°), per giungere all’inizio del pendio nevoso che forma una curva verso sx. Seguirlo per 150 m (50°) fin sotto la cresta terminale che si può raggiungere sia direttamente per un diedro giallo strapiombante (5 chiodi) sia con una traversata su terreno misto a sx, salendo per il successivo canalino innevato.
DISCESA: Raggiungere facilmente il Colle Nord delle Rocce Pareis(3200 m circa) per cresta poco accidentata. Scendere sul versante ovest per raggiungere in un piccolo vallone il minuscolo Ghiacciaio Pareis, che si percorre in direzione sud tenendosi costantemente sotto la muraglia rocciosa che sostiene la cresta; scendere poi una zona ripida di nevai e detriti ed arrivare sul Ghiacciaio d’Arnas. Dirigersi in leggera salita verso la depressione ben visibile del Col d’Arnas (3010 m). Scendere lungo il versante est per canale nevoso, quindi per dossi ed avvallamenti nevosi ripassare sotto il versante nord-est delle Rocce Pareis per rientrare così al Rifugio B. Gastaldi. Ore 2,30-3.
Prima salita: G.C. Grassi – R. Luzi 12 marzo 1980
Dislivello: 550 m
Difficoltà: D/D+
Esposizione: Nord-est
Quota: 2750 m
Orario: ore 4
ACCESSO: Come per l’itinerario precedente. Il couloir è il primo a sx guardando dal Rifugio B. Gastaldi (ore 0,50 dal rifugio).
ITINERARIO: Rimontare il cono di deiezione nevoso in direzione dell’incassato colatoio che si origina dall’intaglio fra la Punta Grober e la Punta Dentina. Salire una cinquantina di metri facili fino ad una evidente strozzatura alta 25 m. Superarla (65°-70°) e continuare nel canalone nevoso ed incassato; più oltre si supera una lieve strettoia e si lascia a sx una ramificazione nevosa che confluisce nel canale principale. Proseguire per esso (45°) fin quando si restringe ulteriormente nella parte terminale. Superare una prima strozzatura difficile, poi trenta m di canale nevoso ed infine una seconda strozzatura più delicata (45 m). Vincere un grosso masso incastrato affiorante dalla neve e proseguire nel canale fino alla base di una meringa di neve (40 m). Evitare la meringa sul lato sx per il canalino delicatissimo e sempre più stretto; quando si allarga proseguire su pendii nevosi instabili (30m). Cinquanta metri nel canale, che presenta ancora un tratto delicato, permettono di raggiungere l’intaglio sulla cresta.
DISCESA: Raggiungere l’aguzza puntina rocciosa della Dentina e seguire senza eccessive difficoltà la cresta nord, oltrepassare alcuni gendarmi, fino alla vetta della Punta Rosenkrantz. Da essa scendere come indicato nell’itinerario precedente. Ore 3-3,30.