Balme-Settore Bastionata Pian dei Morti
Cascate di ghiaccio
Cascate di ghiaccio
Prima salita: E.Cavallo – G.C. Grassi 6 dicembre 1981
Dislivello: 200 m
Difficoltà: ED
Esposizione: Est
Quota: 1900 m circa
Orario: ore 6-7
ACCESSO: Alla fine del Pian della Mussa dirigersi verso sx alla base della barriera rocciosa della Naressa. La cascata è evidente, a sx del canale nevoso che divide in due settori la bastionata. Ore 2 da Balme.
ITINERARIO: Il primo risalto è costituito da gigantesche stalattiti che non raggiungono la base quindi insuperabili direttamente. Evitare questo salto a dx lungo un pendio di erba e roccette inizialmente assai ripido giungendo dopo 50 m sul bordo del salto. Salire ascendendo verso sx il primo muro della cascata, raggiungerne la base con difficile arrampicata mista ed attraversare orizzontalmente a sx su una falsa cornice ghiacciata (70-75°) sino al suo termine raggiungendo degli scomodi gradini rocciosi (50 m). Procedere a dx nel muro per 30 m (90°-80°) fino ad una rampa che si sale per 20 m (70°). Raggiungere una fermata dietro una grande stalattite cilindrica staccata dalla parete. Salire a sx sopra dei rigonfiamenti di ghiaccio per attraversare brevemente su placche rocciose coperte da un velo di ghiaccio raggiungendo un vertiginoso pendio di erba gelata lungo il quale si accede ad una cengia orizzontale (25 m). A dx al limite della cengia salire nella cascata di ghiaccio sottile e granuloso (85°) sino all’inizio di una stretta e caratteristica roulotte. Seguirla completamente (80°-90°), al termine spostarsi a sx (75°) puntando alla bassa vegetazione oltre alla quale si esce sull’altipiano.
DISCESA: Salire brevemente in diagonale verso dx per reperire la mulattiera del rifugio Gastaldi che riporta senza difficoltà a Rocca Venoni ed al Pian della Mussa. Ore 0,30.
NOTE: Ripetuto una sola volta, la scelta delle condizioni più adatte è fondamentale per riuscire a salire il Cascatone del Pian dei Morti che rappresenta la salita ideale per dimostrare che un felice movimento spirituale vale ben più della pura forza fisica, e limita il rischio di pericoli oggettivi.
Prima salita: P.L. Perona – E. Pagliano febbraio 1982
Dislivello: 70 m
Difficoltà: TD
Esposizione: Sud-est
Quota: 1950 m
Orario: ore 2
ACCESSO: Per raggiungere la base, dal Pian della Mussa prendere come riferimento il Cascatone del Pian dei Morti. La cascata si insinua nel suo lato sx cominciando dal canalone nevoso che separa in due la parete delle cascate. Ore 2.
ITINERAIO: Salire il primo salto alto 35 m sino ai piedi del secondo salto stretto e molto ripido (65°). Superarlo e raggiungere una cengia ai piedi di un salto di roccia strapiombante (85°).
DISCESA: Discesa con due corde doppie.
Prima salita: M. Bernardi –P. Lenzi – C. Persico febbraio 1981
Dislivello: 150 m
Difficoltà: TD+/ED-
Esposizione: Est
Quota: 1900 m
Orario: ore 5-6
ACCESSO: La cascata è la prima a sx del canale nevoso che divide in due la parete rocciosa delle cascate. Ore 2.
ITINERARIO: Attaccare la colata iniziale leggermente sulla sx e portarsi in una nicchia, alla base dello stalattite centrale (30 m, 75°). Con una traversata molto difficile andare al centro del pilastro ghiacciato. Risalirlo (20m, 90°, ghiaccio poroso). Lungo una serie di roulotte facili (70°-75°) raggiungere l’altopiano.
DISCESA: Dall’uscita traversare a dx fino al canale che divide la barriera rocciosa in due parti, discenderlo facilmente con neve assestata. Ore 1.
NOTE: Da affrontare in condizioni che offrano garanzie di sicurezza. La cascata offre un severo banco di prova per gli ice-climbers più preparati.
Prima salita: A. Balmamion – E. Mosca – E.De Marchi – P.L. Perona 28 dicembre 1980
Dislivello: 180 m
Difficoltà: TD/TD+
Esposizione: Nord-est
Quota: 1900 m
Orario: ore 3-5
ACCESSO: Medesimo della Cascata della Naressa, in quanto è parallela e subito a sx.
ITINERARIO: Superare la prima parte della cascata alta 35 m (65°) molto stretta e far sosta, in una nicchia formata dal ghiaccio contro la roccia. Spostarsi leggermente a sx e dopo un primo muro (70°) superare il secondo salto sulla dx (75°-80°) e far sosta quando la pendenza diminuisce alla base di un canalino formato dalla meringa a sx e la roccia a dx. Attraversare verso sx alla base della stalattite, superarla (90°) e proseguire fin sotto al tetto. Proseguire verso sx costeggiando la roccia fin sotto un secondo tetto dove si sosta. Attraversare orizzontalmente verso sx (6-7 m) per portarsi fuori dal tetto e raggiungere il prato soprastante.
DISCESA: Come per la precedente Cascata della Naressa.
NOTE: Oggi dopo numerose ripetizioni la Cascata della Meringa è divenuta classica. La particolare posizione nascosta ai raggi del sole la pone quasi sempre in buone condizioni ed attira per questo le attenzioni dei ghiacciatori.
Prima salita: G.C. Grassi – G. Montrucchio 29 gennaio 1983
Dislivello: 120 m
Difficoltà: D
Esposizione: Est
Quota: 2100 m circa
Orario: ore 2
ACCESSO: Dal fondo del Pian della Mussa dirigersi verso sud. Dopo l’Alpe Venoni 1822 m si prosegue nel Vallone del Rio di Arnas raggiungendo la base dlle Cascate al fondo della bastionata di fronte alla Rocca Turale. Ore 3 da Balme.
ITINERARIO: Salire un rigonfiamento (70°-60°) e proseguire per la rampa ascendente a sx (55°) 50m. Continuare per 40 m nella rampa (55°). Seguire a dx una marcata roulotte (80°) poi spostarsi un poco a sx superando un pendio di erba ghiacciata quasi verticale sino alla facile cengia che conduce a sx sull’altipiano.
Prima salita: G.C. Grassi – T. Gallo – G. Montrucchio 9 dicembre 1983
Dislivello: 100 m
Difficoltà: TD/TD+
Esposizione: Est
Quota: 2100 m circa
Orario: ore 3,30
ACCESSO: Medesimo dell’itinerario precedente.
ITINERARIO: Salire la cascata nel centro sino verso la base di una stalattite in rilievo (90° poi 70°-80°-85°). Evitarla con un semicerchio verso dx (90°) poi per rigonfiamenti (80°) salire contro i tetti di roccia 50 m. Ascendere a sx sotto la barriera strapiombante su ghiaccio che fuoriesce dalla roccia, quindi delicatamente su terra e zolle di erba uscire a sx del canalino nevoso sommatale. Oppure alla fine del ghiaccio verticale vincere una placca di roccia friabile più a sx (V) molto delicata.