Sci Alpino
La nascita dello “ski”
La nascita dello “ski”
Su queste nevi nel dicembre 1896 Adolfo Kind e Luciano Roiti, utilizzarono per la prima volta gli “ski”, curiosi pattini in legno usati nei paesi del Nord Europa, salendo al Pian della Mussa. E proprio in seguito alla valutazione dell’utilità di questi attrezzi in campo militare fatta da Luciano Roiti, tenente d’Artiglieria da Montagna, i montanari di Balme ebbero a conoscere gli sci sotto le armi durante la grande guerra.
Seppur diffidenti all’inizio, presto acquisirono dimestichezza e seppero, al ritorno dal servizio militare, promuovere e sviluppare questa pratica nelle valli grazie anche la nascita di numerose associazioni sportive e sci club. Per iniziativa degli sportivi torinesi nascono così le prime manifestazioni sportive che vedono gli atleti locali gareggiare distintamente dai cittadini in quanto hanno maggiori possibilità di allenarsi. Anche il regime fascista contribuì allo sviluppo della pratica dello sci perché ideologicamente favoriva la pratica di discipline sportive e lo spirito di competizione. Così, oltre al moderno sci alpino, a Balme furono costruiti anche due trampolini per il salto con gli sci. Uno di questi è ancora ben visibile nei pressi di Rocca S.A.R.I. dove si trova anche il pattinaggio.
I Balmesi presto si distinsero anche a livello nazionale in queste pratiche e gli atleti che gareggiavano per lo Sci Club Balme erano riconoscibili perché indossavano la loro “maglia del bordo”, il costume locale da festa. Successivamente, grazie all’allora medico sportivo della Juventus, prof. Borsotti che era anche un villeggiante di Balme, agli atleti dello sci club vennero fornite le maglie dismesse dai calciatori della società torinese.
Nel 1949 venne costruita la sciovia del Pakinò, questa fu il primo impianto di risalita delle Valli di Lanzo. La pratica dello sci si sviluppò a tal punto che a Balme venne realizzato un altro impianto, il Sauzè, mentre sia al Pian della Mussa, nel vallone della Valanga Nera, sia al Rifugio Gastaldi nel Crot del Ciaussinè, vennero realizzati, in modo artigianale, degli impiantini per praticare lo sci estivo sulle lingue di neve che sopravvivevano all’inverno.
In seguito ai Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, grazie a dei fondi comunitari, la sciovia del Pakinò è stata nuovamente aperta, dopo un periodo di chiusura. Il moderno impianto, 250 metri, pur essendo più corto di quello originale, si presta come ideale campo di scuola per tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla pratica dello sci alpino. Infatti su questa pista ridotta comunque si possono trovare pendenze varie e crescenti che permettono di andare oltre al semplice stare in piedi sugli sci. Inoltre la sua brevità risulta essere anche un punto di forza in quanto i genitori possono assistere alle evoluzioni dei figli rimanendo comodamente a bordo pista senza dover indossare gli sci per accompagnarli . Troverete anche dei maestri di sci.
Quindi, se volete imparare a sciare, Balme è una buona opportunità alla quale abbinare anche altre attività sportive e/o culturali per una proposta di soggiorno unica non convenzionale.